“Sabato in Mincio su 40 canne almeno 30 Crack, qualcosa vorrà dire!” .....questo è il messaggio che ho ricevuto, qualche settimana fa, dal mio amico Ettore, alias Pinguino72, anche lui appassionato utilizzatore di questi mulinelli francesi.
Se li provi, o li ami o li odi: ma se li ami, è facile che te appassioni anche fino al collezionismo. C’è qualcosa in questi oggetti che và aldilà della loro utilità pratica, del loro prestarsi alla perfezione alla pesca alla passata. Sarà che portano con sé la storia che hanno vissuto, sarà che ogni mulinello gira a modo suo e anche se ne hai già diversi, c’è sempre la tentazione di prenderne un altro!
Nonostante questa popolarità, in rete si trova poco o nulla in merito alla storia ed alle caratteristiche di questi mulinelli. I nuovi appassionati non hanno fonti di riferimento, come invece accade per gli Abu o i Mitchell, e quindi ho pensato di scrivere un breve Topic, raccontando la storia che conosco e mettendo le foto dei miei mulinelli.
Non ho la pretesa di scrivere tutto, perché non conosco tutto di questi mulinelli: questa discussione è aperta a tutti coloro che vorranno partecipare e aggiungere il loro contributo, fotografico o sotto forma di informazioni, dati ed aneddoti.La storia di questi, è davvero il caso di dirlo, MITICI mulinelli comincia nel lontano 1963 allorchè, dall’ormai trentennale sodalizio tra il progettista, il francese M. Paul Mauborgne, la società Pezón & Mitchell proprietaria del marchio Luxor (anagramma di Rollux) e la società L.L.M (Sté.Lemaignem Lechevallier et Mercier) che materialmente produce ed assembla i mulinelli, viene commercializzato il modello
CONTACT.
Corpo color bronzo, manettino, freno e ghiera di color verde chiaro, è il
LUXOR CONTACTHo visto alcuni Luxor contact con la ghiera in alluminio, sarebbe bello se il proprietario potesse aggiungere qualche foto
M.Paul Mauborgne, appassionato pescatore, inventore, e ingenere autodidatta, progettava i mulinelli, brevettava le sue creazioni, costruiva i prototipi nella sua officina e svolgeva personalmente le prove dei prodotti. Inoltre dirigeva personalmente la produzione dei mulinelli. Nel 1963, M.Paul Mauborgne muore in un incidente automobilistico, mentre ritornava a casa dallo stabilimento della L.L.M. dove aveva messo a punto i modelli LUXOR RELAX, MATCH e CONTACT. Questa morte pone fine a trent’anni di invenzioni al servizio del pescatore. Nel 1967 si arriva anche alla separazione tra la Pezon & Mitchell e la famiglia di Paul Mauborgne. I familiari di Mauborgne, proprietari dei brevetti ma non del marchio Luxor, continueranno la produzione dei mulinelli con il marchio CRACK.
I primi modelli di
CRACK CONTACT sono, in tutto e per tutto identici ai Luxor Contact, fatta eccezione per il marchio
Questo è probabilmente uno dei primissimi modelli usciti dalla nuova fabbrica. Il marchio CRACK è punzonato su di una zona rettificata, probabilmente per cancellare la scritta Luxor
In ogni caso il pomello della manovella è ancora verde, caratteristica che permette di riconoscere i primissimi Crack Contact dalla produzione successiva, che avrà il manettino nero
I mulinelli contact sono oggetti prodotti in un’epoca nella quale buona parte del processo produttivo era realizzato a mano. Ogni Contact ha quasi una sua anima, poiché ognuno è diverso dall’altro, vuoi per l’uso più o meno intenso al quale è stato sottoposto, vuoi perché assemblato con pezzi realizzati con tolleranze molto ampie. Rimettere in sesto un Contact è spesso un’operazione fatta per tentativi, provando e riprovando pezzi in apparenza uguali ma in realtà diversi perché la tecnologià del tempo, almeno quella utilizzata per i prodotti da pesca destinati al mercato di massa, non era certo di alta precisione. Per non parlare delle colorazioni: un Contact “bronzo” può variare dall’oro al marrone
Durante gli anni 70, avviene un cambiamento:
il Crack Contact cambia colore, abbandona lo storico bronzo e diventa verde, con la girante di colore nero e prende il nome di
CRACK CONTACT 400, per proseguire la serie dei Crack 100, 200 e 300
Negli anni 80 arriva un'altra modifica: il Crack Contact 400 diventa
CONTACT 400 e lascia il verde per un bel blu brillante.
La gloriosa ghiera di plastica verde viene sostituita da una robusta ghiera in alluminio. La bobina è sempre in alluminio, come nei modelli precedenti. Questo modello è, ad oggi, il Contact più ricercato, sembra sia ritenuto il più robusto della serie (mentre il verde ha fama di essere quello più fragile, per una supposta leggerezza dei materiali).
Verso la fine degli anni 80 il Contact 400 cambia ancora: lascia il colore blu per il nero, la ghiera (più leggera) è anch’essa nera (sempre col bordo inferiore rosso) ma conserva la bobina in alluminio.
Si dice che questi modelli non siano altro che Contact 400 blu riverniciati ed in effetti, vero o meno che sia, internamentesono identici: stessa bobina, stessa calotta con medesimo guidafilo e pacchetto frizione invariato.
Di seguito arriverà il modello con la bobina in carbonio che si inserisce a pressione: in questo modello la frizione cambia, infatti l’elemento clindrico dentato diventa di plastica. Inoltre la calotta viene dotata di un guidafilo di nuova concezione, alcuni dicono sia in Sic.
Il Contact 400 ha ormai raggiunto la sua massima evoluzione, percorso che si completa con il modello
CONTACT 400 EXPRESS, rosso ghiera nera bordata d’oro e di seguito – mi pare – con ghiera in grafite o effetto trama di carbonio. Rapporto di recupero più elevato e modifica al meccanismo, che in questo modello è privo della classica molla dell’antiritorno solitamente posta sull’alberino.
Questo mulinello dovrebbe avere uno scudettino italiano col nome di milo sul bottoncino in rilievo all’angolo della cassa. Al mio si è staccato e non sono stato a riattaccarlo, un appiglio in meno.
Da ultimo, esce il CONTACT 400 SUPEREXPRESS, con ingranaggio elicoidale in bronzo
(chiedo scusa a Riccardo per lo scippo delle foto, le mie sono andate perse con imageshack)
Ci sono poi alcuni pezzi particolari come quello bianco. Questo mulinello è piuttosto raro e spunta prezzi particolarmente alti sul mercato, ragion per cui capita spesso di vederne di riverniciati su ebay
C'è la l'opinione diffusa che i mulinelli di questo particolare colore fossero dei muletti che venivano dato temporaneamente ai clienti che lasciavano il loro mulinello in riparazione.
La cosa è parzialmente vera: i mulinelli "muletto" avevano la sola scritta CONTACT priva del numero 400 e ne esistevano di bianchi e di blu. Ovviamente sono delle rarità, assai ricercate dai collezionisti.
C'era poi il modello rosa, da donna, detto Pinkie. Io non l'ho mai visto, questo nella foto era in vendita su Ebay. A quasi 1000 euro...
Da ultimo il modello cromato, che molti collezionisti non ritengono sia un modello vero e proprio ma solo una realizzazione estemporanea.
Esiste anche un modello grigio, apparso in un video di Milo in Mincio
Sul mercato appare, saltuariamente, un Contact 400 Superexpress nero con manovella in plastica
Inizialmente pensavo che fossero mulinelli "faidatè" ma dopo averne visti diversi, sono più portato a pensare che siano gli ultimissimi superexpress andati in commercio
Queste piccole innovazioni non furono però in grado di mantenere il Crack al passo con i tempi...nel corso degli anni 90 il mulinello era ormai datato. lento e pesante, il crack era ormai un mulinello vecchio e pertanto fu cessata la produzione del contact 400.
Fu allora che Milo, il distributore Italiano, per soddisfare le richieste del mercato italiano, dove c'erano pescatori affezionati al "ferro da stiro", cominciò a far realizzare dei mulinelli, chiamati TACT, che rappresentavano l'evoluzione tecnologica dei vecchi contact.
Le nuove serie, costruite con materiali tecnologici come la grafite ed il titanio, riprendevano il disegno del vecchio crack ma
prevedevano una meccanica rivista ed al passo con i tempi, grazie all'inserimento dei cuscinetti a sfera che rendevano il movimento molto più fluido di quanto non fosse quello dei vecchi e cigolanti crack 400.
i risultati però non furono pari alle aspettative...i vari modelli avevano diversi difetti che richiedevano la mano di un manutentore capace, più di quanto non fosse necessario per i vecchi 400, che richiedevano comunque qualche aggiustatina di tanto in tanto.
Il tact 2400, dotato di ben 6 cuscinetti a sfera è stato forse il modello riuscito peggio, a causa di problemi meccanici.
Il tact 5403, prodotto in rosso ed in color radica, è invece il modello meglio riuscito.
ha solo 3 cuscinetti a sfera ma non ha i problemi del modello nero, pur necessitando controlli al meccanismo di sgancio del filo ed alla frizione.
In questi giorni Milo ha comunicato ai negozianti la decisione di non produrre più i mulinelli TACT.... Il mercato ha decretato la fine di questo modello...noi amanti del crack però continueremo ad usarlo e a mantenere viva questa leggenda della pesca!
Edited by scuba - 29/10/2014, 17:48